Alla ricerca del mio clown

 

misstrilli

foto di Juan Carlos Marzi
http://www.juancarlosmarzi.com

Ho iniziato a fare il clown nel 1998 per gioco e alla fine eccomi qua.

Il mio percorso ha dato vita a MissTrilli un simpatica personcina che ha un caratterizzo tutto pepe.

MissTrilli mi ha insegnato molto e mi ha aiutato ad affrontare quelli che potevano essere i miei limiti, rendendomi più forte e consapevole.

Lavorare sul proprio personaggio clown è in percorso individuale che permette di raggiungere una maggior consapevolezza sulla propria persona.

Lecoq (2001) afferma che : “la ricerca del proprio clown si rivolge innanzitutto nella ricerca del proprio lato ridicolo…l’attore non deve calarsi in un personaggio prestabilito (Arlecchino, Pantalone), ma scoprire la parte clownesca esistente in noi

Secondo Pierre Byland quando una persona inizia a interpretare il proprio clown, il naso rosso permette di fare uscire dall’individuo le sue fragilità e le sue ingenuità.

Il clown permette alla persona di sentirsi libera, perché questa figura ha la possibilità di fare tutto ciò che vuole, proprio per questo motivo il lavoro sul proprio personaggio clownesco permette di far affiorare dei comportamenti personali insospettati.

Lecoq (2001) continua su questa linea sostenendo che la scoperta di queste fragilità personali potrà essere trasformata in forza teatrale.

Bano Ferrari, Carlo Rossi e Luigi Melesi (2006) approfondiscono quanto detto da Lecoq, affermando che la ricerca del nostro clown partirà dai ricordi di quando eravamo bambini capaci di assaporare  ogni momento con stupore e meraviglia.

Il carburante che permetterà a questo motore di muoversi sarà la CURIOSITÀ‘, intesa come un istinto che nasce dal desiderio di sapere che guiderà la nostra ricerca in noi stessi permettendoci di acquisire nuove conoscenze e una maggiore consapevolezza.

L’ingrediente segreto sarà il concentrarsi sul NON GIUDIZIO DI NOI STESSI, un grande esercizio che risulta a volte molto difficile.

MissTrilli clown

 

Nel corso degli anni, nelle corsie degli ospedali ho incontrato tantissimi bambini con le loro famiglie e le loro storie.

Entrare nella loro vita, per quanto mi riguarda, lo considero un privilegio, perché quel momento verrà ricordato da loro come un momento magico in un contesto poco bello.

Matematicamente parlando:

bambino + clown = MAGIA……e basta!!!!

 

 

 

Bibliografia:

LECOQ J. (2000), Il corpo racconta, Milano, Ubulibri

BANO, CARLO, LUIGI a cura di V. Chiari (2006) , Il corpo racconta, Arese (MI). Centro Salesiano San Domenico Savio Editore